6. PER NON DIMENTICARE
“ Giulio Gallico”,
discutendo innanzi a Claudio, il quale sedeva
a giudicare sulle rive del Tevere, ed avendo
irritato nella sua difesa quell’imperatore,
fu dal medesimo fatto gettare nelle acque del
fiume. All’avvocato in questo caso il
coraggio dell’adempimento del proprio
dovere costò la vita, ma dopo siffatto
esempio gli imputati come avrebbero potuto trovare
sicura protezione e difesa? Infatti alcuni giorni
dopo quell’avvenimento, un cliente di
Gallico portò la sua causa ad uno dei
più celebri avvocati del tempo, Domizio
Afro, pregandolo di assumere la sua difesa innanzi
all’imperatore: ma Afro si tenne obbligato
di rispondergli: “Credi tu che io sia
un più abile nuotatore di Gallico?”
Tratto dai “Discorsi”
di Giuseppe Zanardelli “Brescia 1826 –
Maderno 1903”